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L'eruzione di un vulcano islandese blocca i voli di mezza Europa

Solo poche settimane fa c'era stata la spettacolare eruzione di un vulcano islandese, con le immagini incredibili della lava che scorreva sulle pendici innevate ed i disagi per gli abitanti che si erano ridotti al minimo. Stavolta invece l'eruzione di un altro vulcano tra i ghiacciai (per noi impronunciabili) Myrdalsjokull e Eyjafjallajokull (quest'ultimo è anche il nome del vulcano "incriminato"), sta causando un vero sconquasso a livello europeo e mondiale. La nuvola gigantesca di cenere - c'è chi parla di una colonna di 8, chi di 16 km - che si è sollevata sta coprendo una parte del Nord Europa e si sta spostando in direzione Est, Sud-Est minacciando di non disperdersi in tempi tanto brevi...
Le colate laviche stanno uscendo da più fessure e si teme che anche un altro grande vulcano nelle vicinanze torni in attività. Il contatto del magma con la neve del ghiacciao che copre le bocche provoca la formazione di cenere finissima che impedisce la visibilità ed ha costretto a rimanere a terra gran parte degli aerei nella giornata di ieri.
Per oggi Eurocontrol - l'organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo - ha annunciato che partiranno appena 11.000 dei 28.000 voli previsti in tutta Europa... L'enorme nube al momento si trova sopra la parte centro-settentrionale della Gran Bretagna, gran parte della Danimarca e della Svezia, la zona settentrionale della Francia e della Germania, del Belgio, della Svezia, della Finlandia e della Russia mentre curiosamente ha risparmiato per via delle correnti l'Islanda.
Il vulcano Eyjafjallajokull - inattivo dall 1823 - si trova a a 160 km da Reykjavik ed è alto 1600 metri circa, coperto da ghiacciai perenni. I ghiacciai che si stanno sciogliendo in acqua stanno tra l'altro provocando dei seri danni all'ambiente e alla popolazione e le ceneri silicee microscopiche hanno indotto la Sanità islandese ad allertare i cittadini facendo loro indossare mascherine anti-gas, mentre nel resto dell'Europa si temono rischi per le colture e gli animali.
Il traffico aereo è nel caos e se avete in programma di andare nel Nord Europa fareste bene a contattare la compagnia aerea o di viaggi e monitorarne i siti per informarvi sulla possibile cancellazione. Quel che è sicuro al momento è che gli scali della Gran Bretagna saranno chiusi fino alle 20 di oggi, in Francia almeno fino alle 14 mentre il termine dello stop non è stato ancora fissato negli areoporti di Francoforte e in tutti quelli tedeschi, chiusi da ieri sera, e negli scali irlandesi, svedesi, danesi, belgi e olandesi che ieri hanno visto coprirsi il cielo dalla nube di cenere. Anche se ancora non è arrivata fin lì, lo spazio aereo in Austria e nel Nord-Ovest della Repubblica Ceca è chiuso ed anche gli aeroporti spagnoli e italiani hanno bloccato ovviamente i voli verso i Paesi oscurati, in particolare verso l'Inghilterra, il Belgio e l'Olanda.

Per coloro che sono rimasti a terra, nonostante si tratti di "cause di forza maggiore" il regolamento dell'Enac non stabilisce nè rimborsi nè risarcimenti danni, solo voli sostitutivi o buoni per altre date. Il comportamento è diverso da compagnia a compagnia: la British Airways ad esempio tra le eventualità prende in cosiderazione anche il rimborso. L'Alitalia comunque ha sistemato a sue spese gli sfortunati passeggeri di Fiumicino e Linate in albergo.

Purtroppo le previsioni per le prossime ore non danno certezze: c'è chi parla di almeno 2 giorni, chi è più pessimista e parla di settimane prima che si arresti il fenomeno e chi addirittura si sbilancia con delle analogie con il 1816, "l'anno senza l'estate"...

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(Foto tratte dall'Album di Narisa su Flickr)

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