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Il dolce cuore della Sardegna: il torrone di Tonara

torrone Tonara
A Tonara, sulle falde del Gennargentu, Pasquetta significa sagra del torrone. Seguendo i dettami della bicentenaria tradizione dei torrenai sardi non viene utilizzato lo zucchero ma il miele, mescolato in un contenitore di rame con l'albume d'uovo e le mandorle che vengono prima lessate e poi tostate. Un procedimento lungo anche 5 ore al fuoco lento della legna di agrifoglio, che viene mostrato in pubblico sulla via principale del paese il Lunedi dell'Angelo e che si ripeterà, come sempre, il 25 aprile.

La festa nacque inizialmente per commemorare il poeta locale Peppinu Mereu e via via è divenuta sempre più grande tanto da essere considerata non solo uno dei più grandi eventi della provincia di Nuoro ma anche di tutta la Sardegna centrale.

Oltre a degustare lo squisito torrone caldo nelle sue varie specialità (non solo alle mandorle ma anche alle nocciole, alle noci, al corbezzolo, al limone e al limoncello), distribuito dalle donne per le vie di Tonara, si possono mangiare altre specialità tipiche come le meligeddas, le pastas prenas e gli orrubiolos.

La festa è anche un'occasione per ammirare e comprare alcuni prodotti dell'artigianato sardo: in mostra ci sono i pregiati tappeti e gli arazzi tonaresi fatti a mano (le fanugas e le fressadas), i campanacci (is sonaggias) e altri mobili ed oggetti intagliati in legno.

Potevano mancare i gruppi folkloristici con i tipici canti ed i balli sardi? No di certo! Le loro esibizioni in giro per il paese cominciano alle 11 e poi di nuovo alle 15.


(Foto tratta dall'album di Ilaria Corda IlaMila su Flickr)

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