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I "Longobardi in Italia" nuovo sito dell'Unesco

7 nuovi siti nel patrimonio dell'Umanità tutelato dall'Unesco. L'Italia tocca quota 46!
Come ha fatto notare il noto storico Franco Cardini, l'idea che molti hanno dei "barbari", cruenti ed invasori, non corrisponde del tutto alla realtà. I popoli provenienti dal nord e dall'est d'Europa che dettero una spallata decisiva alla disgregazione dell'Impero Romano d'Occidente, seppero integrarsi con la cultura romana e quella classica dando vita a delle opere di rilevante valore artistico.
Grazie all'ingresso nei patrimoni dell'Umanità dell'Unesco di un nuovo sito seriale (che va dal nord al sud dell'Italia) di cui fanno parte 7 centri italiani caratterizzati da da importanti costruzioni di epica longobarda, probabilmente si assisterà ad una rivalutazione del termine barbaro nell'immaginario popolare.

E qualcuno scoprirà che i Longobardi non occuparono (e governarono dal 568 al 774 d.C.) solo la Lombardia, a cui dettero il nome, ma estero il loro dominio in tutto il nord Italia al di sopra del Po, in Liguria, Emilia, quasi tutta la Toscana, parte dell'Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, parte della Calabria e della Puglia intorno al Gargano.
I 7 siti che fanno parte del sito seriale "I Longobardi in Italia - I luoghi del potere" sono:
  1. il castrum di Castelseprio-Torba e Gornate Olona (Varese) con la  Chiesa di S. Maria foris portas
  2. il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia, di cui fanno parte il monastero femminile ed il complesso archeologico monumentale adiacente
  3. il Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli (Udine) con i resti del Complesso Episcopale ed il Museo Archeologico Nazionale
  4. il Tempietto del Clitunno a Campello (Perugia)
  5. la Basilica di San Salvatore a Spoleto (Perugia) che presenta preziosi frammenti di architettura medievale
  6. la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, con il chiostro e una parte dell’abbazia che ospita ial suo interno il Museo del Sannio;
  7. il Santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo (Foggia).
(Foto in alto tratta dall'album di klausbergheimer su Flickr)

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