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Relax, emozioni e buon cibo in Val di Chiana, Val d'Orcia ed Amiata

Cosa dire di un weekend in cui ci siamo rilassati, emozionati, divertiti, abbiamo fatto nuove amicizie, visitato nuovi posti e abbiamo mangiato divinamente? Lorenzo Jovanotti risponderebbe "Tanto tanto tanto". Ed è quello che farò anch'io nei prossimi giorni raccontandovi la nostra esperienza a #TermeinTerrediSiena, un blog tour che ci ha portato a scoprire i paradisi del benessere della Val di Chiana, Val d'Orcia ed Amiata.
Per chi non li conoscesse, questi territori sono i più meridionali della provincia di Siena. Terre di eccellenza, note in tutto il mondo per:
  • il pregio dei loro prodotti alimentari: il tartufo, il formaggio pecorino, la carne chianina (mai mangiata una bistecca di chianina? Ohi ohi che vi siete persi...), la cinta senese (*), l'olio DOP...
  • la bellezza dei paesaggi e dei suoi borghi: Siena, San Gimignano, Pienza e la Val d'Orcia sono stati dichiarati Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco 
  • le sue acque termali: Chianciano, Bagno Vignoni, San Casciano dei Bagni.
Il nostro giro inizia subito alla grande alla stazione termale del parco dell'Acqua Santa di Chianciano Terme con un percorso sensoriale della durata di oltre tre ore... le tipologie sono quattro (rilassante, energizzante, depurativo e riequilibrante) ma noi decidiamo di farne uno random per goderci le aree della SPA che più ci incuriosiscono.


Le mie preferite? In assoluto la Sauna Etrusca, un giusto equilibrio tra la secca Sauna finlandese e l'umido Bagno Turco (a scanso di equivoci, li abbiano testati tutti!), l'Aromaterapia energizzante, la vasca sensoriale e le vasche esterne con idromassaggio.

Ma Chianciano non è solo terme! Il Museo Etrusco civico Archeologico delle Acque ci attende per una visita accompagnata da una guida d'eccezione, il direttore. Quattro piani che accolgono numerosi reperti scoperti nell'arco di poche decine di anni nella necropoli di Tolle ed in particolare la più grande collezione di canopi, i vasi in terracotta che raccoglievano le ceneri dei defunti. Una vera sorpresa. La serata si conclude con una suggestiva (e buonissima!) cena etrusca nel piano seminterrato. Ma anche di questa avrò modo di parlare nei prossimi post...


Il giorno successivo, dopo una ricca colazione all'Hotel Villa Ricci, partiamo in direzione del Museo Minerario di Abbadia San Salvatore.

 

Qui ci aspetta il signor Paolo Contorni, un giovanotto di 80 anni, ex minatore. Nessuno meglio di lui avrebbe potuto farci entrare, con la sensibilità e la discrezione di un animo nobile, all'interno di un mondo a noi sconosciuto.  Quello della miniera di Abbadia, dove dal 1897 al 1976 si estraeva il cinabro da cui poi si ricavava il mercurio. I suoi racconti ci hanno trasportato indietro nel tempo. Fatto gioire e trepidare nell'apprendere quanto sia sottile il confine tra la vita e la morte e quanto sia forte il legame che può stabilirsi tra gli uomini. Emozioni vere.


Tappa successiva: l'Abbazia di San Salvatore, la sua cripta ed il museo che ospita la copia anastatica (una riproduzione identica all'originale) della bibbia amiatina.


E' quasi ora di pranzo e i nostri stomaci, mai domi, cominciano a brontolare... Arriviamo a Bagno Vignoni e per me e Sara è  un piacevolissimo ritorno! Un luogo veramente incantato che non ha bisogno di troppe parole per essere descritto.  Semplicemente unico!
Il pranzo al ristorante La Terrazza, davanti alla vasca, è di quelli che non si scordano, a partire dal tortino al pecorino e aceto balsamico per continuare con le pappardelle al sugo di lepre. La struttura comprende anche il bellissimo centro benessere "Le Terme", ma stavolta siamo solo spettatori. Non c'è che dire, se volete trattarvi bene, questo è un ottimo indirizzo.


Si è fatta ormai sera. Ci dirigiamo a Celle sul Rigo dove saremo ospiti dell'agriturismo "Il Poggio". Sapete perchè si chiama così? Perchè si trova sulla sommità di una collinetta. Tutto intorno il panorama dicono sia da togliere il fiato. Purtroppo ce lo siamo visto solo in fotografia in quanto la mattina successiva la nebbia - evento che in queste zone si verificherà in un anno un numero di volte che si possono contare sulle dita di una mano - copriva il paesaggio.

Poco male, è la scusa che cercavamo per tornare un'altra volta! Il posto infatti è una favola e... la cucina è all'altezza dell'appartamento dove trascorriamo la notte: superbi!

Celle sul Rigo è noto per essere il borgo dove sono nati i pici ed allora quale occasione migliore per mostrare la totale incapacità dei travel blogger davanti ai fornelli?
Cooking class: seguiamo le indicazoni della cuoca che prepara con una disvinvoltura disarmante i pici fatti a mano, una pasta simile agli spaghetti, ma più massiccia. In realtà alcuni di noi non hanno sfigurato, anche se al momento della cena i "nostri" pici erano ben distinguibili da quelli realizzati realizzati a regola d'arte... :-)

agriturismo Poggio Celle Rigo

L'ultimo giorno, dopo una rapida visita al centro equestre della struttura, diamo l'arrivederci a Il Poggio e ci spostiamo a San Casciano dei Bagni per provare l'esperienza delle Terme in uno dei Centri definiti da Travel Leisure, uno dei più belli del mondo: il Fonteverde SPA.


La struttura è enorme e le piscine termali esterne si affacciano sulle bellissime colline della Val d'Orcia, nel frattempo liberatesi dalla fastidiosa nebbia del mattino. Un sogno.
Il tempo vola e tra un bagno turco, una sauna e un idromassaggio, siamo di nuovo giunti all'ora del lunch. Un light lunch che definire luculliano è dire poco... splendido, come gli ospiti che in accappatoio gustavano burrata e maniche ai gamberetti o una deliziosa torta di fragole.


Il giro termina qui, ma c'è ancora il tempo per visitare il borgo di San Casciano ai Bagni e salutare le Terre di Siena inseguendo la sorgente di un arcobaleno...


In attesa dei post che entreranno più nel dettaglio delle destinazioni, potete dare un'occhiata al sito www.terresiena.it e ai post degli amici, con cui abbiamo trascorso tre giorni in allegria:
(*) una razza di suino con un mantello nero che presenta una particolare fascia bianca all'altezza delle spalle e degli arti anteriori

Le foto sono tratte dal mio album su followgram.me/girovagate (sei anche tu su Instagram? Seguimi! ;P)

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