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Brent de l'Art, un canyon spettacolare nella Valle Unica

foto brent de l'art
La Valle Unica è il territorio di Belluno che abbraccia da est a ovest l'Alpago e la Valbelluna fino al Feltrino, collocandosi tra le Prealpi e le Dolomiti. Un nomen omen... un luogo davvero unico che nasconde delle vere meraviglie naturali, come i Brent de l'Art.

COSA SONO I BRENT DE L'ART?


Il nome in dialetto locale significa "piene di torrente", nello specifico quelle dell'"Art" (il fiume Ardo) che hanno realizzato nel corso dei millenni (millenni? Si parla del periodo cretaceo, 100 milioni di anni fa) un canyon dalle mille sfumature di colori!

E' incredibile quel che l'azione costante e incessante dell'acqua è capace di realizzare. La gola, tortuosa e stretta tra pareti levigate e stratificate di rocce calcaree e marmoree, sembra una spaccatura provocata dall'allontanamento di due blocchi che un tempo erano una cosa sola; dal cuore della montagna emergono il rosso, il bianco, il verde, il grigio e le varie altre tonalità intermedie, mentre sul letto del crepaccio scorre il torrente, di un celeste acceso da lasciare a bocca aperta.

foto brent de l'art

VILLA BUZZATI, UNA TAPPA PRIMA DI UNA VISITA AL BRENT DE L'ART


Noi siamo arrivati ai Brent de l'Art partendo da Belluno: lungo la strada provinciale 1 della sinistra del Piave (SP1), sul lato destro, si incontra Villa Buzzati, la casa natale dello scrittore e giornalista bellunese (visitabile al pubblico e trasformata in un B&B); si attraversa il centro di Trichiana e si prosegue per la piccola frazione di San Antonio Tortal, immersa in in paesaggio incantevole coronato dalle vette delle Dolomiti. Siamo ad appena 18 km da Belluno.

villa buzzati belluno
foto brent de l'art
foto brent de l'art

COME ARRIVARE AL BRENT DE L'ART


Seguendo una strada che si dirige verso la campagna troverete un parcheggio per 5/6 auto a ridosso di una staccionata. Da lì inizia il percorso a piedi che in un quarto d'ora conduce al canyon. Il cammino è tutto in discesa e l'unica difficoltà dell'andata è rappresentata dal terreno che dopo la pioggia può diventare leggermente scivoloso (il ritorno invece è tutto in salita, quindi se non siete allenati prendetevela comoda). 

foto brent de l'art
foto brent de l'art

Superato un breve tratto in mezzo al bosco il sentiero torna a campo aperto finché dopo cinque minuti non arriva ai margini di un altro boschetto e si fa più ripido. Il cartello indica "Brent de l'Art", altri 5 minuti in discesa e si giunge a destinazione. Da un piccolo ponte in legno si riesce a immortalare il torrente e la spettacolare forra.

foto brent de l'art
foto brent de l'art

Con molta attenzione è possibile risalire a piedi il corso d'acqua, facendo torrentismo, ma se non siete così avventurosi (in realtà dicono che il tragitto non sia lunghissimo e nemmeno tra i più difficoltosi ma se non siete esperti meglio lasciar perdere perché l'alveo è scivoloso e per farsi male basta un secondo di distrazione) potete proseguire sulla destra del ponte e raggiungere dopo qualche decina di metri a piedi un altro punto di osservazione in cui poter ammirare un altro pezzetto di gola ancora più suggestivo.

foto brent de l'art
foto brent de l'art

Dicono che in inverno, quando le temperature scendono al di sotto dello zero, il canyon diventi ancora più affascinante grazie alle stalattiti di ghiaccio che pendono dalle conformazioni rocciose. Un ottimo motivo per tornare in queste zone... a cui si se ne aggiunge un altro, di natura completamente differente: un agriturismo con i fiocchi che alberga nelle vicinanze, il Bon Tajer!

Altre info le trovate sul sito di Dolomiti Prealpi.

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