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Scopriamo il Molise, la "regione che non esiste"...

molise regione non esiste
Alzi la mano chi di voi è stato in Molise (no, aver preso il traghetto per le Tremiti da Termoli non vale)... Fino a giovedì scorso anche io ero nel gruppo di chi non era mai stato in Molise,  “la regione che non esiste”, una regione che noi italiani per primi ci siamo “dimenticati”!

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Parliamo di una regione a dir poco splendida e dai colori vividi, ma che forse ha bisogno di uscire dal suo guscio di “regione timida” e cercare di farsi conoscere un po' di più al resto dell'Italia .

Proprio da questa mancata conoscenza è nato il progetto “la regione che non esiste” ed il blog tour che ci ha portati in giro per il Molise da venerdì 12 a domenica 14 settembre. Parliamo di un progetto completamente autofinanziato dagli organizzatori: Bertrando di Renzo, molisano di origine e da Giuseppe di Lalla, molisano anche lui ed amministratore di “Molipuntose”. Insieme hanno messo in piedi questo (bellissimo) progetto per mostrarci una gran parte delle belle cose che questa regione offre: monumenti, storia, vestigia del passato e luoghi da togliere il fiato.  Tutto condito da ottimo cibo e strutture che ci hanno ospitati per la notte.

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Inizio con un excursus su Termoli, città dove abbiamo dormito la prima notte e da cui siamo partiti. Avevo fatto qualche ricerchina prima di partire, visto che ero “digiuna di Molise” ed ho scoperto che Termoli è il secondo comune della provincia e della regione per numero di abitanti. La parte nuova è come tante altre città “recenti”. 

La città vecchia è molto (ma proprio molto) carina! La prima cosa che si nota (o perlomeno che ho notato io) è il castello di Federico II: dalla forma di una torre, questo era l'ultimo avamposto saraceno in Molise prima di entrare in Puglia. Questa parte della città é zona pedonale  ed unendo questo ai vincoli che impediscono la costruzione di nuovi edifici all'interno della città vecchia, questa risulta essere una piccola “oasi” tranquilla, dai vicoli stretti e tranquilli

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Sabato 13 è stata la prima giornata piena passata in terra molisana ed abbiamo cominciato a scoprire le origini di questa regione grazie a tanti piccoli posti, a partire dal Santuario di Santa Maria del Canneto (o della Madonna del Canneto): in questo luogo, vicino la chiesa risalente ai secoli XI-XII troviamo dei resti di una villa romana del I secolo a.C. e una azienda agricola.

Visitando gli scavi si vede perfettamente la sovrapposizione delle varie costruzioni (fino ad arrivare a quella della chiesa dove vi erano monaci benedettini

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molise regione non esiste

Grazie alla visita al Teatro Sannita di Pietrabbonante ho (abbiamo) scoperto, ad esempio, che in epoca sannita “dove c'era un teatro c'era un tempio”. Questo complesso teatro-tempio è estremamente maestoso ed è costituto da un teatro, un tempio e due edifici porticati ai lati del tempio (all'interno di quelle che dovevano essere piccole stanze-“celle” vi erano le statue delle divinità). 

L'edificio, così articolato, era destinato sia al culto che alle attività istituzionale: nel grande tempio si svolgevano i riti religiosi e nel tetro si riuniva il senato probabilmente non per vedere spettacoli (dai resti sembra che il palco fosse molto, troppo, in alto e scomodo), ma  per adottare deliberazioni importanti nell'interesse dello Stato.

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Abbiamo pranzato ad Agnone, al ristorante “Borgo Antico”: devo ammettere che era tutto talmente buono che avrei continuato a mangiare per tutto il resto della giornata!
Agnone è una antica città sannita , sede della più antica fonderia di campane al mondo (che, purtroppo, non siamo riusciti a vedere per scarsità di tempo)

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Questa piccola città non è da ricordare solo perché “città sannita”, ma anche per le chiese barocche che la caratterizzano (e che conservano numerosi tesori!).

 La Chiesa (e convento) di San Francesco ospita i primi ”libri tascabili” che, però, per i giorni nostri tanto tascabili non sono e vi è una stanza chiamata “sezione molisana” dove si trovano solo ed esclusivamente libri che parlano del Molise!

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La piccola Chiesa di Sant'Emidio, poco lontana dalla precedente “nasconde” una piccola  biblioteca di 3000 libri catalogati dal sacerdote stesso.

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Un museo che ho trovato molto (ma “molto molto”) interessante è il Museo del Secondo Risorgimento d'Italia che si trova a Rocchetta al Volturno, un po' nascosto tra le stradine del paese (o forse sono solo stata ingannata da buio e stanchezza?).  A vederlo da fuori sembra molto più piccolo di quello che in realtà è e si tratta di uno dei migliori musei sull'argomento, sia come organizzazione che come quantità e qualità del materiale esposto. 

Cosa espone? Materiale militare (divise, armi, documenti, etc) italiano, tedesco, americano, francese ed inglese che va dal 1870 fino alla seconda guerra mondiale. Il percorso è stato organizzato in maniera oserei dire perfetta dalla “Associazione 1943-1944” che si occupa di gestire la struttura. Presto arriveranno anche degli aerei militari,  appena avranno sistemato la struttura per tenerli al coperto. Per chi è un appassionato dell'argomento direi che una visita a questo piccolo museo è perfetta

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Concludo questa prima parte del mio racconto citando l'Azienda Agrituristica Costantini dove abbiamo cenato il sabato sera. Ammetto che  mi dispiace esservi andata di sera e, quindi, di non esser riuscita ad apprezzare appieno la struttura (che ha diversi animali, come mucche, maiali ed anche cani e gatti con tanta voglia di coccole)

Testo e foto di Camilla Areddia.

Chi è Camilla?
Romana di nascita, viaggiatrice per passione. Quando presi il mio primo aereo, ormai 27 anni fa, mai avrei immaginato che nel 2011 avrei iniziato a scrivere dei miei viaggi sul web! Ogni nuovo Paese che visito, ogni nuovo viaggio, è per me una nuova esperienza per crescere e migliorare e che cerco poi di raccontare quando ne scrivo; alle volte lascio “parlare” le immagini perché queste, spesso, esprimono le emozioni più di tante parole e sono proprio queste che cerco sempre di riportare nei miei racconti... Sempre con la speranza di riuscire a far viaggiare almeno un po' con la fantasia chi mi legge!"

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