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Enoturismo in Toscana, la regina del vino rosso

La Toscana continua ad essere tra i principali produttori ed esportatori di vino nel mondo, grazie ad una tradizione enologica antica che viene tramandata da secoli.


Se pensiamo alla Toscana non possiamo fare a meno di pensare al vino: una tradizione, questa, che nel corso dei secoli si è trasformata in vera e propria cultura, tramandata con amore e con passione di padre in figlio.
Grazie all'impegno e alla volontà di perfezionare al massimo la propria identità nel settore enologico sono stati raggiunti risultati a dir poco positivi: il 15% di tutte le esportazioni italiane di vino rosso in bottiglia proviene dalla regione Toscana, una percentuale tre volte superiore a quella dei cugini piemontesi, anche loro famosi a livello internazionale per la produzione enologica locale.

TOSCANA TERRA DI VINI ROSSI


Nello specifico la categoria maggiormente esportata è quella IGT (Indicazione Geografica Tipica), in rialzo del 10%, mentre i vini DOC sono cresciuti del 5%. La qualità viene premiata e riconosciuta, insomma: stiamo parlando di un valore delle esportazioni di 280 milioni di euro nell'ultimo trimestre, con assoluta prevalenza dei rossi (97%), com'è logico aspettarsi quando si parla di Toscana.

Il re delle tavole di tutto il mondo sembra essere nello specifico il Brunello di Montalcino, un rosso a Denominazione di Origine Controllata prodotto nell'omonimo comune in provincia di Siena, che risulta mediamente in crescita del +20% rispetto al 2014. Scommetto che anche se non siete degli intenditori avrete assaggiato più di una volta nella vita il mitico Brunello...

foto di francesco sgroi su Flickr
A livello globale, l’Italia è il secondo fornitore di vino al mondo dopo la Spagna, con dominio dei mercati americani (+14%) e Germania (+5%), esperti conoscitori ed estimatori della qualità italiana. Il 2015, in particolare, si è aperto con un particolare interesse per i vini spumanti (+23%) posizionando l’Italia al secondo posto dopo la Francia.

VINI ED ENOTURISMO


L'eccellenza toscana per food&wine, però, non passa solo dalle esportazioni ma si registra anche nell'ambito del turismo slow legato all'enogastronomia locale e tradizionale; questa regione è una delle più visitate dai turisti di tutto il mondo, che arrivano qui per vivere l’esperienza meravigliosa dei percorsi (organizzati e non) focalizzati sul cibo e sulle degustazioni enologiche locali. 

Il turismo rurale, infatti, presenta numeri in costante crescita: l’ultima estate ha visto la Toscana vincitrice di 10 medaglie d’oro secondo la ricerca condotta dall'Ufficio Studi del Salone del Turismo Rurale, che ha incrociato i dati forniti da Istat e Regioni, stilando così una classifica a livello nazionale. Chi sceglie di trascorre una vacanza in Toscana opta solitamente per case vacanze o strutture agrituristiche nelle zone di maggior interesse culturale, gastronomico e naturalistico della regione, muovendosi poi in auto attraverso i principali percorsi dedicati al food&wine che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Foto di Antonio Cinotti su Flickr
Cibo e vino toscani, prodotti localmente secondo tradizione e nel pieno rispetto della natura locale, rappresentano, infatti, l’immagine più fedele e veritiera della cultura italiana agli occhi dei turisti stranieri che decidono visitare il nostro Paese.

TRE PERCORSI TUTTI DA GUSTARE


Quali sono gli itinerari enogastronomici più battuti?
Una domanda che non può risolversi in una risposta univoca in quanto numerose sono le zone e le Strade del vino che si snodano in territori ricchi di vigneti, aziende vinicole e cantine e tra bellezze naturali, storiche e culturali. 
Pur sapendo di fare un torto ad altri percorsi, ne elenco 3, uno più interessante dell'altro:
  • Il Chianti. Non ha bisogno di presentazioni: tra la provincia di Firenze (in gran parte), Siena ed Arezzo, fa perdere la testa a milioni di turisti con i suoi paesaggi da cartolina. La regina del Chianti Classico DOCG è Greve in Chianti, che scherzando potremmo dire che è diventato quasi un feudo inglese e americano per la presenza massiccia di stranieri che si sono trapiantati tra le sue belle colline. Senza dimenticarsi di Gadda, Gaiole e Castellina in Chianti.
  • Da Montepulciano a Montalcino, dal Brunello al vino Nobile. Potete assaggiare queste due eccellenze DOCG. e abbinarle ad altri sapori sublimi quali il pecorino di Pienza o i salumi della vicina Valle d'Orcia (non perdetevi la cinta senese!), allo stesso tempo avrete l'imbarazzo della scelta dei borghi da visitare: oltre a quelli già citati e a Pienza, la città dei Papi, vi suggerisco caldamente Bagno Vignoni e San Quirico d'Orcia.
Volterra
San Gimignano | foto di aldoaldoz su Flickr
  • San Gimignano e dintorni. La città medievale per eccellenza, con le sue 14 torri perfettamente conservate e un vino bianco storico, la vernaccia, che è stato citato persino da Dante nella Divina Commedia ed è stato il primo vino italiano a ricevere il marchio di DOC (Denominazione di Origine Controllata) nel 1966, e che nel 1993 ha ottenuto anche la DOCG ((Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Per completare l'itinerario ad anello potete visitare la città di Volterra e la piccola e deliziosa Monteriggioni.
(Foto in alto di Antonio Cinotti su Flickr)

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