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Transilvania insolita: viaggio alla scoperta della Covasna!

La Covasna è una regione della Transilvania che si trova al centro della Romania, a 200 km a nord da Bucarest tra il distretto di Brasov e la Moldavia. Io e Sara ci siamo stati a fine settembre in un viaggio itinerante tra le le bellezze e le tradizioni di questo territorio poco noto al di fuori dei confini rumeni, in mezzo a foreste rigogliose, castelli rinascimentali e luoghi naturali incontaminati. Questo primo post è una panoramica in cui parlerò di quel che abbiamo visto e delle informazioni utili per organizzare il viaggio!
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Io e Sara al Castel Kalnoky di Miclosoara 😄

PERCHE' LA COVASNA?


Prima di illustrare l'itinerario di visita è necessaria qualche premessa. Come avrete capito leggendo il blog e seguendo me e Sara sui social, negli ultimi anni un sottile filo invisibile ha unito noi e i Paesi dell'est europeo: dalla Croazia, la Serbia, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e gli ex stati slavi alle capitali Bucarest e Sofia, dalla Polonia alla Repubblica di Moldova. Stavolta la curiosità ci ha spinto in Transilvania, ma non quella che tutti associano (a ragione veduta e non) a Vlad l'Impalatore, il sanguinario personaggio (realmente esistito) che ha ispirato Bram Stoker nella creazione del conte Dracula! 

Siamo andati in uno dei 41 distretti della Romania, in una regione storica che a sua volta fa parte dello Szeklerland, nota anche col nome di "Terra dei Siculi" o in rumeno Tinutul Secuiesc e abitata da un gruppo etnico di lingua ungherese.
Quindi, riassumendo... la Covasna è un territorio della Transilvania orientale a maggioranza ungherese. La sua estensione è di circa 3700 km², poco più grande della Valle d'Aosta, tuttavia racchiude un patrimonio culturale notevole e per visitarla e gustarla adeguatamente occorre secondo me almeno una settimana.
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Analogamente alla Moldova, questo lembo di Romania ha moltissimo da offrire a chi ama le bellezze naturali (laghi vulcanici, grotte, foreste), i castelli e i piccoli paesi in cui si vive ancora come nelle nostre campagne di 50/60 anni fa ma soprattutto è pressoché sconosciuta alle rotte del turismo e quindi è ancora un angolo autentico, dove si può osservare e toccare con mano la realtà rurale rumena e le sue tradizioni secolari.

COME RAGGIUNGERE LA COVASNA?


La Covasna è la meta ideale di un viaggio on the road. In Romania si può arrivare in svariati modi (in ordine del tutto casuale: in pullman, in treno o in auto) ma la soluzione di gran lunga migliore sia per i tempi che per il denaro è rappresentata dall'aereo.

Le compagnie aeree che collegano l'Italia e la Romania con voli diretti sono diverse (Blue air, Wizz Air, Ryanair, Alitalia...), noi abbiamo approfittato della tratta che unisce Firenze e Bucarest del vettore Blue Air, che per chi viaggia col solo bagaglio a mano consente di portare a bordo gratuitamente un trolley del peso di 10 kg di dimensioni 55 x 40 x 20 cm (il prezzo di un bagaglio in stiva invece è variabile e parte da un minimo di 15/20 € per 20 Kg se si acquista online).

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Quali sono gli aeroporti più vicini alla Covasna?


  • Bucarest Otopeni: 215 km (3h e 15' d'auto) da Talisoara e dall'hotel Castel Daniel dove abbiamo soggiornato noi (e che vi raccomando... ve ne parlerò nel dettaglio nel prossimo post) e 180 km da Sfântu Gheorghe, la "capitale" di questa regione.
  • Cluj Napoca: 230 km (4h d'auto) da Talisoara.
  • Bacau: 200 km da Talisoara.

Ovviamente Bucarest è la città rumena meglio collegata dall'Italia e, specialmente se non ci siete mai stati, potreste approfittarne per dedicarle 1/2 giorni di vista oppure per riposarvi una notte nel caso il vostro volo di ritorno in Italia sia al mattino presto o il volo di arrivo sia in tarda serata.

A tal proposito potete leggere → 15 cose da non perdere a Bucarest (secondo me)

Gli aeroporti rumeni collegati da un volo diretto della compagnia aera Blueair con le città italiane sono (tra parentesi la distanza da Talisoara):
  • Bucarest (215 km): da Alghero, Bari, Bologna, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Bergamo, Milano, Napoli, Roma, Torino
  • Bacau (200 km): da Bologna, Catania, Bergamo, Roma, Torino

e per completezza d'informazione:
  • Cluj (230 km): da Bologna, Catania, Firenze, Bergamo, Milano, Napoli, Roma, Torino
  • Constanta (450 km): da Bologna, Catania, Firenze, Bergamo, Milano, Napoli, Roma, Torino
  • Iasi (330 km): da Alghero, Bari, Bologna, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Bergamo, Milano, Napoli, Roma, Torino
  • Oradea (390 km): da Catania, Firenze, Milano, Napoli, Roma

Una volta arrivati in terra rumena vi attenderanno almeno altre 3/4 ore d'auto per giungere a destinazione (la scelta più comoda è ovviamente noleggiarla direttamente in aeroporto a meno che non facciate prima una sosta di qualche giorno a Bucarest o in qualche altra città, come dicevo poco fa, ma tenete presente che alcuni hotel organizzano il trasporto con piccoli pullman quindi è sempre bene informarsi). 

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A questo punto la domanda nasce spontanea: tutto questo sbattimento alla fine vale la pena? Assolutamente sì, a condizione che sappiate bene a cosa andate incontro.

Chi ama il viaggio on-the-road non rimarrà deluso! Le strade europee, contrassegnate da una "E" seguita da un numero (E60, E81...) sono in ottime condizioni e chi inizia il suo tragitto dalla capitale rumena troverà solo un breve tratto tortuoso in montagna, nei pressi di Brasov, che potrà anche evitare seguendo un percorso leggermente più lungo ma quasi pianeggiante nonostante attraversi una parte dei Carpazi orientali.

Usciti da Bucarest vi tufferete in aperta campagna e specialmente dopo Brasov vi imbatterete in deliziosi paesini sconosciuti dal nome impronunciabile che danno l'impressione di trovarsi in un'altra dimensione, isolata dal resto del mondo. Se come noi affronterete il viaggio di sera è molto probabile che incrocerete cervi e volpi! Ai margini di strada o ad occupare la carreggiata... La natura fa da padrona in Covasna e mai come in questo caso si può dire che si tratti di un viaggio indietro nel tempo.

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COSA VEDERE IN COVASNA: IL NOSTRO ITINERARIO 


In questa mappa potete vedere le tappe del nostro viaggio di 4 giorni. Il primo giorno in realtà siamo arrivati a Bucarest a tarda ora e l'abbiamo impiegato per raggiungere la nostra prima destinazione, la più volte nominata Talisoara.


COSA VEDERE IN COVASNA: I CASTELLI!


La Covasna viene chiamata "la terra dei castelli e delle dimore storiche", in tutta la regione ce ne sono più di 160! In stile barocco o neoclassico, appartenuti ad antiche famiglie nobiliari e oggi trasformati alcuni in musei, altri in alloggi stravaganti, talvolta lussuosi, talvolta insospettabilmente sobri... come la guesthouse scelta come ritiro privato estivo dal principe del Galles Charles, figlio della regina del Regno Unito Elsabetta II, in un piccolo villaggio chiamato Zalánpatak.

Castle Daniel hotel a Talisoara


Il castello della famiglia Daniel a Talisoara, minuscolo villaggio all'ingresso della Covasna, è stato la base della prima parte del nostro viaggio itinerante. Grazie ai lavori di ristrutturazione e recupero da parte degli attuali proprietari, la famiglia Racz, l'edificio non è solo aperto alle visite delle sale, in parte affrescate con pitture murali del XVII secolo e arredate con mobili d'epoca, ma è stato trasformato in un boutique hotel molto elegante e confortevole in cui vengono organizzate serate allietate da balli e canti tradizionali in costumi d'epoca e piatti tradizionali dello Szeklerland!

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Castle Daniel a Varghis


Il Castelul Daniel din Vârghi (o Vargyas) si trova ad appena tre chilometri dal suo omonimo di Talisora all'interno di un'ampia tenuta dove pascolano liberamente decine di magnifici cavalli. 

Dentro non è rimasto molto dell'arredo originale ma la bellezza esteriore della struttura unita a quella dei ritratti rinascimentali e delle decorazioni barocche, il magnifico scenario da cui è circondata e non ultimo e la dovizia di particolari - e la simpatia - del racconto del proprietario, che ci ha accompagnato nel percorso di visita, fanno sì che il castello diventi una tappa obbligatoria se siete in viaggio in Covasna!

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Castle Kalnoky a Miclosoara


In origine questo imponente edificio del 1800 attorniato in uno scenario da favola, che comprende anche uno specchio d'acqua su cui si riflette la sagoma, era una residenza di caccia, oggi invece, dopo minuziosi lavori di ristrutturazione è diventato la sede del "museo della vita in Transilvania". 

In un prossimo post vi mostrerò i magnifici arredi e vi racconterò la storia di questo castello e della Guesthouse nel tranquillo villaggio di Miclosoara, a un centinaio di metri di distanza, dove il conte di Kalnoky accoglie i visitatori personalmente!

Un post condiviso da Girovagate (@girovagate) in data:

COSA VEDERE IN COVASNA: LE BELLEZZE NATURALI!


Come avrete già capito la Covasna conquista i suoi visitatori in virtù di una natura prorompente che si manifesta sotto numerosi aspetti. A questo si aggiunge un patrimonio di tradizioni e artigianato (su cui adesso non ho concentrato l'attenzione) e una cucina tipica dalla forte influenza ungherese con dei piatti da leccarsi le dita, che contribuiscono a rendere il quadro ancora più appetibile, ma è indubitabile che chi vada in cerca di ambienti incontaminati e unici qui non finisca a trovarsi con un pugno di mosche in mano!

Le gole e le grotte di Varghis


In un'ora d'auto circa da Varghis potete raggiungere la riserva naturale delle gole del Varghis, considerata una delle zone più selvagge, incontaminate e spettacolari della Transilvania. Parcheggiata l'auto al centro informazioni, inizia un sentiero di 4 km che affianca per buona parte del cammino un torrente che scorre ai piedi di una monumentale e interminabile scogliera calcarea che tra le rocce nasconde 120 grotte di varie dimensioni

Molte di queste sono abitate da pipistrelli (tra le particolarità va inserita la presenza della colonia più grande dei Carpazi orientali) o da qualche orso.

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Una delle più note si chiama Orban Balázs e vi si accede salendo su scale di corda e in ferro non troppo consigliabili per chi soffre di vertigini... la vista che si gode dall'alto però ripaga lo sforzo.

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I laghi vulcanici


Al confine tra la Covasna e la contea di Harghita, a 10 km dalla stazione termale Balvanyos, ci sono gli unici laghi vulcanici dell'Europa centrale. Il più esteso è il lacul Sfânta Ana, il lago di Sant'Anna, situato a circa 950 metri di altitudine e grande poco meno di 20 ettari. 

La sua forma quasi circolare è quella del cratere di un vulcano spento ormai da più di 40.000 anni e l'acqua raccolta all'interno è esclusivamente piovana, motivo per il quale la sua purezza è molto vicina a quella dell'acqua distillata. In estate il lago è balneabile e in ogni stagione è meta di turisti per le numerose possibilità che offre, dai giri in barca alle camminate nel fitto bosco che lo circonda. 

Occhio però a non intralciare la strada una famigliola di orsi... come avrete intuito in questa regione non è raro incontrarne uno!

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Poco distante si trova Tinovul Mohos, un'area protetta accessibile solo con l'accompagnamento di una guida forestale che spiega l'importanza e la fragilità di un'ecosistema eccezionale, visitabile grazie a una passerella in legno sopraelevata costruita per preservare l'ambiente paludoso. 

Intorno al lago vulcanico, di dimensioni minori del precedente ma molto più profondo (ben 22 metri!) è possibile osservare numerosi tipi di piante, dai salici alle betulle, anche se le specie più diffuse sono la torba (presente in 20 varietà) e il pino silvestre.

Noi abbiamo avuto la fortuna di ammirare i riflessi delle acque del lago nel periodo autunnale!

Un post condiviso da Girovagate (@girovagate) in data:

COSA FARE IN COVASNA


Relax e acque termali


La Covasna è anche una terra di sorgenti d'acqua minerale e sparse in tutto il suo territorio ce ne sono a centinaia, di diversa varietà e proprietà curative. Tutto ciò grazie all'intensa attività vulcanica avvenuta tra 20.000 e 50.000 anni fa che ha reso l'acqua altamente mineralizzata nella regione orientale dei Carpazi. 

Non deve sorprendere quindi la presenza di centri benessere e hotel che ospitano piccole stazioni termali e forniscono trattamenti rilassanti, rigeneranti o curativi a seconda della tipologia di acqua minerale e di equipe mediche che seguono terapie naturali per una serie di patologie come ad esempio le affezioni dell'apparato locomotorio, le arteriopatie, le cardiopatie o i reumatismi.


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In particolare, il versante sud dei monti Bodoc, appartenenti alla catena dei Carpazi, è una zona che abbonda di sorgenti minerali naturali con acque ricche di biossido di carbonio e di solfato di idrogeno. 

Qui, letteralmente immerso in boschi di abeti secolari, si trova il Balvanyos Resort, un Grand Hotel che offre accesso gratuito alla spa (la moderna e magnifica Grand Santerra Spa, uno di quei classici posti in cui il tempo trascorso è sempre troppo poco) e dotato di 7 piscine, 3 saune e un bagno di vapore.

Noi abbiamo soggiornato in una camera di questa enorme struttura nell'ultima parte del nostro viaggio e Balvanyos è stata la base per la visita ai laghi vulcanici di Tinovul Mohos e Sant'Anna (a meno di 10 km) e Sfantu Gheorge (67 km). Soprattutto, è stata l'artefice di momenti indimenticabili, completamente rilassati e coccolati da getti di idromassaggio di fronte alla vista del tramonto sul Monte Ciomatu.

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Trekking e grotte solforose...


Le possibilità per chi cerca percorsi di vario grado di impegno da fare a piedi o in bicicletta sono numerose in Covasna e oltre al trekking alle gole di Varghis potete sbizzarrirvi nei boschi che circondano il Grand Hotel Balvanyos imboccando uno dei tanti sentieri segnati.


Uno breve e di medio-bassa difficoltà parte direttamente dal resort e conduce in appena mezzora alla Pestera Sulfuroasa, una grotta solforosa dall'odore non certo invitante dove però in molti si recano per trarre benefici salutari da oltre 500 anni... in termini tecnici si tratta di una mofeta, cioè una grotta dove la concentrazione di di gas solforico raggiunge un'alta concentrazione, superiore all'80%. 

L'effetto che provoca trattenersi in una mofeta per 10/15 minuti (al massimo), in piedi o a sedere, è una vasodilatazione con conseguente abbassamento della pressione sanguigna e altri giovamenti alla pelle.

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Bear watching


I boschi intorno al lago di Sant'Anna non sono l'unica zona in cui potreste incontrare degli orsi. Al Grand Hotel Balvanyos la loro presenza è così abituale che hanno costruito un punto di avvistamento sopraelevato, del tutto sicuro, dal quale in alcune ore della giornata le probabilità di poterli vedere a poche decine di metri, in completa libertà, è molto alta. 

Solitamente ci hanno detto che l'orario migliore è al mattino e tra le 19:30 e le 20, quindi armati di fotocamera ci siamo appostati prima di cena per una buona mezzora... ma niente, non siamo stati fortunati. Solo qualche volpe ha fatto un'apparizione fugace... così fugace che non siamo riusciti a immortalarla 😪. 

Al contrario alcuni nostri colleghi blogger sono riusciti nell'impresa nel pomeriggio, al di fuori delle fasce consigliate. Peccato, sarà per la prossima volta!

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Visitare il museo nazionale dei Siculi a Sfantu Gheorghe


Sfantu Gheorge, il capoluogo del distretto della Covasna e una delle città più antiche della Transilvania (risalente alla prima metà del XIV secolo), non ha moltissimo da offrire in quanto a bellezze architettoniche ma ha due validissimi motivi che spingono ad arrivare fin là:

→ il Festival del Kurtoskalács, il dolce tipico ungherese dalla forma di un cannolo vuoto all'interno, originario proprio dello Szeklerland, che è conosciuto anche col nome di "torta a camino" (o chimney cake, in inglese). 
Si tiene ogni anno nella piazza principale Piata Libertatii tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, ma se non avete la possibilità di andarci (è un peccato, ve lo assicuro! Parola di goloso) vi consiglio di assaggiare il Kurtoskalács artigianale del ristorante enoteca Indivino, un ottimo posto dove pranzare e bere un buon bicchiere di vino.

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→ Il Muzeul National Secuiesc!
Lasciando ogni descrizione del punto 1) al prossimo post dedicato al cibo della Covasna, è su quest'ultimo che voglio parlarvi adesso.

Il museo della storia e della tradizione dei Siculi, o come ho scritto in precedenza Székely, venne costruito nel 1875 nello stile tipico degli edifici della Transilvania (la data sul portone d'ingresso indica l'anno in cui la proprietà passò al municipio, nel 1879) e da allora ospita reliquie militari medievali dell'etnia sicula, utensili, abiti tradizionali provenienti da varie regioni della Transilvania e una grande collezione etnografica di oltre 15.000 pezzi tra ricami del XVI-XVII secolo, ceramiche, tappeti, piastrelle smaltate e mobili decorati oltre a una ricca collezione di giocattoli tradizionali per bambini e a preziosi documenti storici.

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Sicuramente una tappa interessante se siete interessati ad approfondire la conoscenza del folklore e della storia dell'etnia del popolo dei Siculi!

Prossimo post: Transilvania insolita: i piatti tradizionali della Covasna!

Un ringraziamento all'ente del turismo della Covasna che ha reso possibile questo viaggio.


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