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Il fascino ottocentesco del Castello di Donnafugata nell'entroterra di Ragusa

castello donnafugata sicilia
Quanti luoghi e quante meraviglie offre la Sicilia a un visitatore in cerca di bellezza! Nell'ideale itinerario alla scoperta di questa meravigliosa regione, traendo spunto da una interessante guida turistica di viaggio, stavolta mi soffermo nella provincia più meridionale dell'isola, quella iblea, dal nome del nucleo storico (Ragusa Iblea) di Raùsa, città nota nel resto d'Italia come Ragusa.

Un paesaggio naturale incontaminato fa da cornice alle splendide architetture barocche, incluse nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco insieme a quelle della Val di Noto. Le chiese di San Giacomo, delle SS Anime del Purgatorio, dei Cappuccuni, di San Giovanni Battista, e soprattutto Santa Maria dell'Itria ed il duomo di San Giorgio impongono una sosta di qualche giorno in uno dei residence della zona, per godersele nei tempi giusti, scanditi secondo il ritmo di queste terre.

A pochi chilometri dalla costa e ad una decina da Ragusa, sorge il Castello di Donnafugata


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Foto di Jacopo18041968 su Flickr

Nonostante una leggenda che vorrebbe legare il suo nome a quello della regina Bianca di Navarra (vedova del re Martino I d'Aragona e reggente del regno di Sicilia) imprigionata tra le sue mura (da qui donna fugata cioè rapita), l'ipotesi più plausibile rimane quella legata ad una sorgente (Ayn as Jafat in lingua araba, cioè "fonte di salute" la cui trascrizione in siciliano diventa ronnafuata) che si trova nei dintorni.

Le prime notizie di questa grande villa si hanno nel XIV secolo, ma è nel 1648 con l'acquisto da parte di Vincenzo Arezzo La Rocca e soprattutto nella seconda metà dell'800 con i lavori di ampliamento eseguiti dal suo discendente, il barone Corrado Arezzo di Spuches, che la dimora patrizia assunse l'aspetto attuale.

Dall'ampia loggia in stile gotico-veneziano, protetta ai lati da due grandi torri, si accede agli interni, altrettanto belli ma ben più sfarzosi. Nel labirinto delle 122 stanze distribuite su 3 piani solo una ventina sono aperte al pubblico, tra queste le principali si trovano al piano nobile: il salone degli stemmmi delle più importanti famiglie siciliane, la splendida pinacoteca con opere neoclassiche di assoluto valore ()tra cui un'opera di  Caravaggio, una di Antonello da Messina ed una di Spagnoletto), il salone degli specchi decorato con stucchi, la stanza della musica, l'appartamento del vescovo, la sala del biliardo, la foresteria, il salotto dei fumatori e la biblioteca. Tutte con i mobili e gli arredi originali dell'epoca,

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Foto di Giorgio Cardellini su Flickr

Un viaggio indietro nel tempo che inevitabilmente fa venire alla mente il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa (ed infatti alcune scene della trasposizione cinematografica di Luchino Visconti sono state girate in queste sale).

Seguendo il percorso inverso di Corrado Arezzo, che in 20 minuti raggiungeva dal suo castello la città, potreste alloggiare a Ragusa e tornare anche più volte a Donnafugata per passeggiare in uno degli ultimi giardini storici ancora esistenti in Sicilia. 
Intorno al maniero si estende un parco di 8 ettari dove una volta regnavano oltre 1500 specie vegetali, ed adesso tra statue, vasi di terracotta e grotte artificiali ospita la cosidetta Coffee House, il tempietto circolare ed un piccolo labirinto.

Dall'1 novembre al 31 marzo il parco è aperto con orario 9-14 (per il resto dell'anno fino alle 18) con prezzo del biglietto pari a 6 € (ridotto 3,50 €) per il piano nobile ed il parco, 4 € (3 €) per il solo piano nobile e 2,50 € (1 €) per il parco.

(Foto in alto tratta dall'album di Jacopo18041968 su Flickr)

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