
A San Daniele andavo qualche anno fa per lavoro, visitavo i prosciuttifici che si trovano in località Villanova: dove la fresca aria di montagna incrocia l’aria più calda della valle, è il luogo ideale per la stagionatura delle cosce suine. In questa valle si incontrano le insegne dei principali produttori di insaccati locali e nazionali, aziende grandi e piccole che seguono passo passo questo prezioso prodotto e poi lo portano nelle tavole di tutto il mondo.
Anni fa entrai in un bar del centro per mangiare un panino, trovai un unico curioso cartello che ricordo ancora: panini lire 3.500. Come dire o prosciutto o niente. A fine giugno c’è Aria di Festa, un appuntamento che ogni anno permette di assaggiare il prosciutto di San Daniele in tanti modi diversi e anche di effettuare visite guidate ai prosciuttifici.

Prima di pranzo facciamo due passi in centro, un borgo raccolto che mi colpisce per la sobrietà degli edifici e la fioritura di balconi e giardini. Il terremoto ha fatto danni ma non ha mietuto vittime per fortuna, anche il grande patrimonio di palazzi e ville antiche è stato abbastanza preservato.
Sbirciamo nella chiesa di Sant’Antonio Abate, chiamata la piccola Cappella Sistina del Friuli in quanto all’interno è impreziosita da pregevoli affreschi della fine del XV secolo di Pellegrino da San Daniele.
Ci sarebbero tante altre cose da vedere a San Daniele: la Biblioteca Guarneriana coi suoi preziosi codici miniati, il Duomo, la Casa del Trecento.






Ma il tempo, si sa, è tiranno, e dopo un ottimo pranzo al ristorante dobbiamo riprendere la strada di ritorno al capoluogo, Udine, da dove siamo partiti due giorni fa.
Salutarci è difficile, abbiamo avuto tre meravigliosi angeli custodi: Alice, Cristina, Nicola, chissà quando avremo l’opportunità di rivederci. Ho conosciuto nuovi fantastici bloggamici: Monica, Serena, Salvatore. Insomma è stato un fine settimana coi fiocchi e ringrazio tanto la regione Friuli Venezia Giulia perché con queste visite mi ha riportato indietro nel tempo e mi ha davvero riempito il cuore.
Ma presto tornerò, lo prometto.
Testo e foto di Roberta Zennaro.