Page Nav

HIDE

Grid Style

GRID_STYLE

Post/Page

Weather Location

Il museo Zeppelin a Friedrichshafen e il sogno romantico di volare in dirigibile

C'è stato un periodo storico in cui migliaia di persone hanno attraversato gli oceani a bordo di immense aeronavi. Oggi è possibile ripercorrere le tappe dei mitici Zeppelin nel museo di Friedrichshafen e provare l'ebrezza di un volo su un vero dirigibile, come accadeva 100 anni fa.

zeppelin museo Friedrichshafen

Il dirigibile lo avevano già inventato - furono i francesi a costruirlo nel 1852 come evoluzione della mongolfiera - ma si deve a lui il concepimento e la realizzazione della prima aeronave ad armatura rigida e di fatto la creazione del dirigibile nella forma che tutti noi conosciamo e custodiamo nell'immaginario.
Già, l'immaginazione... doveva averne una bella scorta il conte Ferdinand Adolf Heinrich August Graf von Zeppelin, consegnato alla storia più sbrigativamente con il nome che tutti i suoi aerostati sfoggiavano al centro delle fiancate: Zeppelin.

VON ZEPPELIN


zeppelin museo Friedrichshafen

Visionario. Così lo chiamavano alla fine dell'800 quando presentò il primo modello, che, ovviamente, non ottenne il successo sperato. Ma come la storia insegna, il genio difficilmente viene compreso dai contemporanei. Non fu così per lui a onor del vero: dopo anni di studi accompagnati da delusioni e derisioni dei colleghi scienziati e militari (Zeppelin era un generale e combattè pure in guerra), con il solo sostegno economico garantito dalle proprie finanze (a lui che visse sempre al castello di Girsberg e proveniva da una famiglia facoltosa i soldi non mancavano ma si trattava pur sempre di un progetto colossale!), dalle offerte e dai proventi di una lotteria messa in piedi dall'entusiasmo che aveva saputo trasmettere alla popolazione, riuscì nell'impresa di costruire e far volare il primo dirigibile sul cielo di Costanza, la sua città natale, nel 1900. Gli anni successivi furono difficili e segnati da battute d'arresto, ma il buon Zeppelin non si scoraggiò e nel 1908 firmò un contratto con molti zeri con l'esercito.

zeppelin museo Friedrichshafen

L'ASCESA E IL DECLINO DEL DIRIGIBILE


Fu l'inizio di un breve ma luminoso periodo che vide già nel 1909 l'utilizzo dei dirigibili Zeppelin nell'aviazione civile! Decine di migliaia di passeggeri furono trasportati con l'avveniristico aeromobile in oltre 1500 viaggi. La prima guerra mondiale non frenò il boom del dirigibile, impiegato militarmente nelle esplorazioni e nei bombardamenti prima di essere soppiantato dagli aeroplani, e successivamente lo Zeppelin conquistò anche gli altri continenti collegando prima Europa e Stati Uniti (in 5 giorni di traversata) e poi Rio de Janeiro (in 4 giorni, con il Superzeppelin!).

zeppelin museo Friedrichshafen

Questi ultimi due successi però furono conquistati nel 1937, 20 anni dopo la morte del conte von Zeppelin, che se ne andò senza aver visto raggiungere l'apice dalla sua azienda, tra il '29 e il '37, ma anche il suo rapido declino: un tragico incidente all'atterraggio di quello che finora è stato il più grande mezzo volante mai realizzato, il leggendario LZ 129 Hindenburg, ne decretò la fine.

Era il 9 maggio 1937. Non fu il primo incidente accaduto a un dirigibile, sebbene la ditta Zeppelin avesse la fedina immacolata e si vantasse di non aver mai causato nemmeno un graffio ai suoi clienti; però quei 35 morti su 97 tra passeggeri e membri dell'equipaggio destarano scalpore e le cronache dell'epoca minarono irreversibilmente la fiducia nella gente. Terminò così l'era del trasporto su dirigibile.

zeppelin museo Friedrichshafen


IL RITORNO DEI DIRIGIBILI


Il sogno di Zeppelin però era destinato a continuare e nel 2001 finalmente i cosidetti sigari volanti sono tornati a solcare i cieli di Friedrichshafen, la città sulle sponde del lago di Costanza che da sempre ha ospitato le fabbriche Zeppelin.
L'emozione di salire su uno di questi dirigibili purtroppo non posso raccontarvela perchè il nostro viaggio nella regione del Bodensee, a cavallo tra Germania, Svizzera e Austria, è stato a dicembre ed i voli si effettuano tra marzo e novembre (le informazioni le trovate in fondo al post). Posso però parlarvi della nostra visita al museo! E' lì che grazie alle didascalie e all'audioguida in inglese (raccomandatissima!) ho ricostruito la storia dello Zeppelin, dalla nascita al tramonto di questo celebre marchio che col tempo è diventato sinonimo di "dirigibile".

zeppelin museo Friedrichshafen

IL MUSEO ZEPPELIN


Il museo è disposto su tre piani e appena varcato l'ingresso cala subito il suo asso nella manica, la ricostruzione fedele di una parte dello Zeppelin più famoso, l'LZ 129 Hindenburg di cui ho parlato prima. Del gigantesco aerostato originale - 245 metri di lunghezza quasi 47 di larghezza - non rimase niente in quanto prese fuoco poco prima di atterrare nel New Jersey e in 36 secondi andò letteralmente in fumo! La gondola, cioè la cabina sottostante al pallone rigido, ricostruita per metà con gli arredi, i finestroni panoramici e le stanze dei passeggeri, fornisce un'idea piuttosto precisa di come doveva essere questo prodigio della tecnologia di inizio '900.

zeppelin museo Friedrichshafen
l'esterno e l'interno della ricostruzione fedele dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg

zeppelin museo Friedrichshafen
l'interno ricostruito della gondala dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg
Il resto del museo non è da meno e attraverso un percorso che abbraccia tutta la cronologia dell'aviazione dal Medioevo fino ai giorni d'oggi mostra la più grande collezione al mondo sulla storia e la tecnologia dell'aviazione: dagli albori del dirigibile al rapporto uomo-tecnologia, dai reperti (più di 1500 in 4.000 mq di esposizione) alla sezione dedicata alle mostre temporanee. Fotografie d'epoca, documenti, registrazioni originali e filmati riesumati dalle vecchie pellicole ricostruiscono una storia straordinaria, fatta soprattutto da uomini coraggiosi e instancabili come Umberto Nobile, un altro dei pionieri che osarono sfidare le nuvole.

zeppelin museo Friedrichshafen

Tra i tanti video che potete vedere nella media room, desta ancora stupore e meraviglia il cortometraggio su un dirigibile Graf Zeppelin che esce dalle officine trainato con una fune da uno stuolo di uomini e spinto da un altro folto gruppo verso il campo aperto (come tante piccole formiche che trasportano un torsolo di mela) prima di spiccare il volo.

zeppelin museo Friedrichshafen

Quello che più mi è piaciuto? Osservare la struttura interna del pallone aerostatico, indossare il cappellino da aviatore (vi risparmio la foto), vedere da vicino le chiavi inglesi lunghe un metro che servivano per "stringere i bulloni" e in generale tutte quelle apparecchiature semi-artigianali che facevano parte di quel meccanismo perfetto che incredibilmente permetteva a quelle balenottere di alluminio e idrogeno di librarsi in aria. Un sogno diventato realtà.

zeppelin museo Friedrichshafen

ZEPPELIN MUSEUM RESTAURANT


Prima della visita abbiamo pranzato al ristorante del museo. Contrariamente a quello che si può pensare, una buona scelta sia per la qualità dei piatti, che per la varietà! I prezzi sono quelli standard dei ristoranti del Bodensee (4 € circa per una zuppa, 9-12 euro per gli starters, 15-20 euro per un main dish, con presenza nel menù anche di un paio di piatti vegetariani e di un paio di piatti vegani) quindi se andate al museo è senza dubbio un'opzione da prendere in considerazione. E poi come non assaggiare la birra Zeppelin?

zeppelin museo Friedrichshafen

zeppelin museo Friedrichshafen

INFORMAZIONI UTILI


Il museo dal 1996 si trova alla stazione del porto di Friedrichshafen, proprio davanti alla banchina delle partenze/arrivi. Noi ci siamo arrivati da Romanshorn, sulla sponda meridionale (svizzera) del lago di Costanza, con il traghetto e dopo una visita al mercatino di Natale siamo tornati a Costanza prendendo il traghetto della compagnia der katamaran (52 minuti di traversata | info@der-katamaran.de, www.der-katamaran.de)

zeppelin museo Friedrichshafen
zeppelin museo Friedrichshafen

Ti potrebbero anche interessare:

Ti piace il blog? Seguilo su Facebook via Feed e su Twitter!

Nessun commento