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Lite Ryanair-ENAC: il 23 gennaio sciopero dei voli in Italia

Non si placa la polemica, anzi, lo scontro tra la Ryanair e l'Enac, l'ente che si occupa di regolare le attività di trasporto aereo sui cieli italiani. Secondo la compagnia irlandese leader dei voli low cost in Europa le regole imposte in Italia che consentono ai passeggeri di salire a bordo mostrando solo la patente di guida o addirittura un semplice tesserino aziendale o una licenza di pesca, sono inaccettabili. E per garantire la sicurezza sui suoi voli ha deciso di accettare solo la carta d'identità o il passaporto, nè più nè meno quello che succede in tutti gli altri Paesi europei...
L'Enac ribadisce che per i voli interni le regole che deve seguire ogni compagnia sono quelle stabilite dalla legge italiana: il decreto del 28 dicembre del 2000 stabilisce che è sufficiente anche la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi o una qualsiasi tessera di riconoscimento purchè munita di fotografia e timbro o segnatura equivalente.
Se non ci saranno dei cambiamenti, è confermato lo sciopero annunciato dei voli della Ryanair all'interno del confine italiano per il 23 gennaio prossimo con la minaccia di non far più volare gli aerei nelle tratte interne all'Italia (gli aeroporti serviti dalla Ryan sono Alghero, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Milano Orio al Serio, Pescara, Pisa, Roma Ciampino e Trapani).
L'italia rappresenta il secondo mercato per la Ryanair dopo il Regno Unito, ed allora perchè andare allo scontro per una legge che è in vigore da 9 anni tondi tondi? Forse perchè l'annunciata sostituzione dello scalo romano di Ciampino con Viterbo non sarebbe gradito dalla compagnia di O'Leary...

1 commento

Emanuele ha detto...

E' inverosimile che l'enac pretenda il rispetto di una legge tutta italiana in netto contrasto con le normative internazionali sull'antiterrorismo, in un momento di massima allerta. Sembra più plausibile l'ipotesi che l'enac e non solo l'enac, vogliano eliminare la concorrenza e la sostituzione dello scalo romano di Ciampino con Viterbo sembra avvalorare questa ipotesi.