La gente si è adattata in fretta a questa nuova dimensione e adesso vive del turismo che giunge per vedere lo spettacolo di questi animali.
Nuove (e severe) regole per la salvaguardia dell'ambiente (non imposte dall'esterno ma volute dagli abitanti) vigono adesso: divieto di costruire case con più di 2 piani, obbligo di impiegare i materiali naturali della zona per evitare la cementificazione (principalmente legno e foglie di palma), sistemi di riciclaggio e filtraggio per non inquinare le falde e il mare... Una possibile crisi economica è stata trasformata in fonte di reddito da turismo ecologico e sostenibile.
Questo lo scopo del Centro Mexicano de la Tortuga. Tra le tante specie c'è anche la Laùd, la più grande tra le marine, circa 1 tonnellata di peso per 2 metri di lunghezza.
Mazunte pare debba il suo nome a un granchio azzurro che abbonda in queste spiagge, però, stando all'antica lingua nàhuatl degli Aztechi, Mazunte deriverebbe da maxontetia, parola composta che significherebbe "ti prego di deporre le uova", un'esortazione in tono gentile che rimanderebbe alla millenaria abitudine delle tartarughe che nella memoria del DNA hanno questa zona come luogo ideale per riprodursi.
Alla Ventanilla è stato creato anche un vivaio per i coccodrilli (li allevano per liberarli in età adulta) e coltivano le mangrovie per riforestare la costa, colpita dall'uragano Paulina nel 1997.
I fortunati che raggiungono questo angolo protetto del pianeta hanno anche la possibilità di avvicinare qualche balenottera o addirittura delle balene azzurre!
Basta affidarsi a uno dei tanti barcaioli che organizzano escursioni tra i delfini e le balene. Senza andare troppo al largo se ne trovano molt, spesso incuriosite dalle presenze umane (dato che nessuno fa loro del male da decenni... il Messico è stato il primo Paese al mondo a bandire la caccia nelle sue acque) e pronte a esibirsi in salti acrobatici.
(fonte parziale: i Viaggi di Repubblica)
(foto by Flickr Labanc / Mikola Ákos, Labanc / Mikola Ákos e BRUJO atrapas SERPENTIES)
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