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Visita alla Valley of the Gods e al Goosneck Park!

Dopo il National Arches Park Ilaria&Davide si dirigono verso la Monument Valley ma prima ci mostrano altri due parchi: la Valley of the Gods e il Goosneck!
valley gods utah

Dopo la giornata impegnativa di ieri decidiamo di alzarci con calma e di prenderci una buonissima colazione da Denny’s: uova e pancetta per Davide e un pancake dolce per me. In anticipo sulla tabella di marcia prendiamo la US-191 e ci godiamo il paesaggio selvaggio che ci accompagnerà per le prossime 150 miglia verso la nostra prossima tappa: Valley of the Gods.

valley gods utah

LA MONUMENT VALLEY IN MINIATURA


Questa Valle si trova poco più a nord della famosa Monument Valley ed è molto meno turistica e per questo è più apprezzabile per un turista, come me, che ama poco la folla! Arrivando dalla US-191 si entra nella US-163 e un piccolo cartello segnala la deviazione sulla destra. Da qua un percorso di circa 25 km su strada sterrata vi farà immergere in questa magica terra rossa che sembra uscita da un vecchio film western.

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La strada, anche se sterrata, è in ottime condizioni e procedendo lentamente anche una berlina può percorrerla in tranquillità. Vi troverete immersi in un paesaggio di fuoco dove formazioni rocciose spuntano dal terreno e dove è possibile fermarsi in ogni istante per immortalare i magnifici scenari che la valle vi offre. Non per niente viene definita una Monument Valley in miniatura.

valley gods utah
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Non occorre biglietto di ingresso ma ricordatevi di fare il pieno e di munirvi di acqua in quanto non vi è nessuna stazione di rifornimento.

IL GOOSNECK STATE PARK


Al termine della vallata ci si immette nuovamente su una strada asfaltata; da qui si raggiungono il Moki Dugway (la Utah State Route 261, una serie impressionante di curve tortuose sulle quali noi non abbiamo avuto il coraggio di avventurarci) e il Muley Point, che offre un paesaggio mozzafiato sul fiume San Juan che scorre sotto e ha scavato il suo percorso nella roccia..

valley gods utah map

Non facciamo in tempo ad apprezzare le bellezze che abbiamo ammirato che ci addentriamo subito in un altro parco statale, anche questo poco conosciuto: il Goosneck State Park
Come il precedente non è richiesto il pagamento di nessun biglietto e a dir la verità per vederlo ci si impiega soli pochi minuti in macchina ma lo spettacolo che regala è unico al mondo. 

Non vi sono trail e non c’è da camminare, per questo lo definirei più un punto panoramico che un parco. Inoltre, per fortuna, di turisti ce ne sono pochi e questo rende l’esperienza ancora più magica. 
Se soffrite di vertigini fate attenzione... non c'è nessuna protezione tra voi e lo strapiombo! Ma se vi avvicinate con cautela e guardate giù rimarrete a bocca aperta, ammirando come il fiume San Juan sia riuscito a creare questo scenario incredibile, scavando nei millenni la roccia per formare tre anse (a collo d’oca appunto) che si guardano tra di loro.

goosneck park utah

A volte è incredibile cosa può fare la natura.... questa meraviglia sembra davvero disegnata da un’architetto.

Per poterlo immortalare tutto serve un bel grandangolo, anzi, ne approfitto per consigliare a tutti coloro che pensano di intraprendere un tour dei parchi americani di munirsi di una bella macchina fotografica.... ne vale veramente la pena!


LA MEXICAN HAT ROCK


Tornati sulla strada principale ci avviciniamo al nostro Hotel a Mexican Hat prenotato tramite il suo sito per 90 dollari a notte. Nelle fase di avvicinamento non dimenticate di visitare anche la Mexican Hat Rock, la roccia che sembra un messicano col suo sombrero e dà il nome al paese.

Mexican Hat Rock utah

...to be continued. 
Testo e foto di Ilaria Guerzoni.

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