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Alla scoperta dell'Avana Vecchia, l'alma de Cuba (2^ parte)

Continua il giro alla scoperta dell'Havana Vieja.
auto Havana Cuba
Qual è stata la mia impressione sugli habaneri (gli abitanti dell'Avana)? 
Quel sorriso non mi convince... C'è chi lo traduce in una presunta soddisfazione del loro attuale status. Ma a guardarsi bene intorno, non c'è davvero molto di cui esser felici. 

Anche se da qualche anno lo Stato cubano ha aperto uno spiraglio alla privatizzazione - proprio oggi ha annunciato che sarà possibile acquistare o scambiare auto... ma con quali soldi? Solo i funzionari di Stato potranno permetterselo! - finora la stra grande maggioranza dei cittadini di Cuba lavora per Fidel (come dicono loro) e solo chi ha la fortuna di appartenere al settore del turismo riesce a cavarsela meglio degli altri grazie alle mance, al "nero" (penso ai tassisti che segnano sulla loro macchinetta itinerari lunghi la metà) o con altri piccoli stratagemmi per sbarcare il lunario:
c'è chi cucina e consegna le aragoste a domicilio (sia questo un hotel o una casa particulare), chi intreccia cappelli con le foglie di banano, chi procura sigari cubani (occhio alla dogana però) o vende conchiglie.

Havana Cuba

D'altra parte questa è la strada a cui costringe la doppia economia del peso cubano e del CUC (peso cubano convertible, al momento 0,73 €, ma il valore è fluttuante, e pari a 15 volte il valore della moneta locale). A tal proposito, personalmente non ho trovato nessuna difficoltà a pagare con gli euro all'interno del circuito cubano: siamo stati a cenare in un locale all'aperto (assomigliava a una tavolata di una sagra paesana) sul Malecon in mezzo ai cubani, e a ballare al Palazzo de la Rumba (grazie all'invito di due cubane che parlavano italiano; nota: ero con la mia ragazza), unici stranieri, ma nessuno ha cercato di fregarci o di farci un prezzo fuori mercato... pagavamo in euro e loro arrotondavano ad un prezzo tale da poterci dare il resto in euro.

Havana Cuba

Di una giornata trascorsa nell'Avana Vecchia mi rimangono moltissime immagini scolpite nelle mente: le facce dei commercianti al mercato generale che ci guardavano inizialmente un po' di traverso, la carne sistemata come fosse frutta sui banconi, i bambini che giocavano a pallone per le strade e quelli che sotto i porticati si spostavano su  dei carretti di legno. Ma quella più indelebile è la coda per l'acqua e il cibo. Giovani, vecchi, uomini e donne, tutti con un contenitore di plastica e la libreta, la tessera per avere la razione mensile (che dicono sarà piano piano dismessa, ad esempio dentifricio e sapone non ci rientrano più): un chilo di riso, 125 g di caffè, fagioli, piselli, uova e zucchero.

tessera Havana Cuba

Chissà se questo finirà, prima o poi. C'è solo da augurarselo. Chi dice che "i cubani sono poveri ma felici" o non vuol capire o fa finta di non capire...


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