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Calendimaggio: feste propiziatorie di inizio primavera

"Calendimaggio" deriva la sua origine etimologica da "kalendae", dal latino kalare (annuncio).
Presso i romani indicava l'annuncio delle festività che il Pontefice Massimo dava ogni primo del mese; le feste del kalendimaggio consistevano in lunghe processioni nei campi e riti propiziatori alle divinità agresti.
In era cristiana, e ancora tutt'oggi, tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio avvengono le rogazioni, cioè processioni religiose lungo le strade di campagna, un auspicio del mondo contadino per i raccolti della nuova stagione.
Nel mondo contadino, la festa del calendimaggio è quindi l'annuncio della rinascita della natura dopo i rigori dell'inverno, l'auspicio ad un buon raccolto, e in un certo senso anche il segno della rinascita dell'uomo, la vittoria della luce sul buio, della magia buona sulle malefiche stregonerie.
La notte di Santa Valpurga, il 30 aprile, era la notte magica della veglia in cui si cacciavano le streghe (personalizzazione di ogni paura) e si strappavano le frasche dai noccioli per costruire le bacchette dei maghi, e il primo maggio rappresentava il passaggio dalla paura delle forze del male alla luce della primavera e del nuovo raccolto, una notte liberatoria dalle vecchie paure e bene augurante per la nuova stagione.
Verso il XVII secolo il Calendimaggio venne sostituito dal "maggio sacro" della Chiesa e più recentemente, dal 1889, dalla "Festa del lavoro".
A seconda della località in cui si svolge questa festa troviamo forme e nomi differenti:
Ve ne segnalo in particolare due:
a Nogaredo (in provincia di Trento), legato anticamente alle streghe (le ultime processate e condannate nel 1647) si festeggia il 30 aprile e il primo maggio il Calendimaggio, il simbolo della magia oltre la paura, della riflessione sul femminile e sulla ricerca del ben essere inteso come armonioso equilibrio della persona. Questl piccolo borgo lagarino si trasforma in un suggestivo scenario per spettacoli, concerti, mostre e menù a base di prodotti tipici.

Ad Assisi (provincia di Perugia) i preparativi per la festa iniziano oggi e si protraggono fino all'8 di maggio quando hanno inizio i festeggiamenti veri e propri del Calendimaggio che durano 3 giorni:
- l'8 maggio è il giorno di inaugurazione
- il 9 maggio è il giorno della "Madonna Primavera"
- infine sabato 10 maggio è il giorno conclusivo della "Tenzone"

Il Calendimaggio di Assisi è una festa medioevale in costume. La città, divisa in due Parti, la Nobilissima Parte de Sopra e la Magnifica Parte de Sotto, si sfida per la conquista del Palio, dal Giovedi alla Domenica successivi al Primo Maggio (se cade di Giovedi, come quest’anno, si rinvia all’8). La sfida consiste in cortei in costume, scene recitate ed esibizioni musicali. Si rievocano in maniera incruenta le lotte tra Guelfi (de Sopra) e Ghibellini (de Sotto) che infiammarono la città nel Medioevo.
La Giuria, che giudica le sfilate e le musiche, si compone di tre esperti, uno storico, un musicologo e una personalità del mondo dello spettacolo; essa assegnerà, alla fine delle manifestazioni, un giudizio-preferenza. La somma dei giudizi-preferenze attribuisce la vittoria ad una delle due Parti.
La parte vittoriosa viene proclamata nella Piazza del Comune di Assisi la notte del Sabato (o meglio,la Domenica mattina) in seguito alle valutazioni dei giudici, e poi… festa per tutta la notte!

Per tutta la durata dell'evento ci sono spettacoli teatrali, concerti, canti e cori, danze, cortei, esibizioni di arcieri, balestrieri e sbandieratori che vedono impegnate in una sfida grandiosa le due antiche fazioni medievali della città. I rioni a loro volta si cimentano nel canto, nella ricchezza degli addobbi floreali, delle bandiere e delle fiaccole.

La sfida tra le due parti di Assisi fa riferimento ad un evento storico: nel corso del 1300 infatti, la città, dopo un periodo di intenso sviluppo, vide la formazione, al suo interno di due opposte fazioni che cominciarono a farsi la guerra, anche con lotte violente.
Maggiori informazioni sul sito del Calendimaggio ad Assisi

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