Sexten è un piccolo paese che non raggiunge le 2000 anime situato nelle Valle dell'Alta Pusteria, la zona più orientale dell'Alto Adige. Siamo quasi al confine con l'Austria, in uno scenario di rara bellezza!
I suoi vasti prati coprono la vallata che si sviluppa lungo il Rio di Sesto, punteggiati qua e là da masi dove mescolando il latte appena punto con quello pastorizzato si ottiene il delizioso formaggio di malga. Ma sono le montagne, con le loro vette aguzze, a farla da padrone.
Le case, radunate intorno alla chiesa dei santi Pietro e Paolo, sono strette tra il Monte Elmo e le Cime di Sesto, che a loro volta si frappongono tra il paese e le famose Tre Cime di Lavaredo.
Un luogo magnifico sia d'inverno che d'estate quando gli scarponi da trekking ed i bastoncini del Nordic Walking prendono il posto delle ciaspole e degli sci.
Il paese ospita la bella chiesa parrocchiale sopra citata, risalente al 1200 (se ci passate soffermatevi ad ammirare i macabri affreschi all'ingresso del complesso) e la funivia Helmbahn che dalla partenza a quota 1320 metri sale fino a raggiungere i 2060 metri. A un paio di km si trovano invece di Bagni di Moso (Bad Moos), famosi per la cabinovia che durantela stagione sciistica trasporta gli sciatori mentre da fine luglio a inizio settembre si trasforma in ristorante-funivia con cene a lume di candela allestite all'interno delle cabine.
A Sesto giungono gli amanti del relax e dell'arrampicata... questi ultimi richiamati dalla famosa Strada degli Alpini (sulla Cima Undici), un meraviglioso sentiero attrezzato che venne costruito durante la prima guerra mondiale ed è considerato uno dei più belli delle Dolomiti.
Il nome delle Dolomiti di Sesto richiama tutte queste bellezze ma è legato soprattutto a un fenomeno naturale, la cosiddetta Meridiana di Sesto: una specie di "orologio naturale" o se preferite, una "meridiana di pietra" composta dalle cime Nove, Dieci, Undici, Dodici e Uno. Nella foto che segue è immortalata la Cima Dodici. Quando il sole si trova sopra, l'orologio segna mezzogiorno.
Altre informazioni più dettagliate le trovate sul sito del Consorzio Alta Pusteria (link).
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