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7 cose da non perdere sui colli parmensi da Sala Baganza a Torrechiara

Castello di Torrechiara

In un weekend di fine autunno siamo stati in un territorio dove il fascino della storia, i sapori della buona tavola e la leggiadria della natura si uniscono magnificamente per deliziare il viaggiatore. I Colli Parmensi ci hanno accolto ricoperti da un soffice manto nevoso come se il nostro programma non si prospettasse già intrigante così com'era e immersi in uno scenario da film (poi capirete quanto l'affermazione non sia una delle solite frasi fatte) abbiamo seguito un itinerario che ci ha portato a scoprire castelli, borghi, musei e piccole aziende locali che con il loro lavoro rappresentano il miglior biglietto da visita della Val Baganza e Val Parma.

"Un lucchetto è nunc et semper! Piccoli luoghi insoliti sui colli di Parma per viaggiatori curiosi!" è il titolo dell'itinerario esperienziale che abbiamo fatto insieme a Trame d'Italia, un portale che si propone di valorizzare e far conoscere quell'Italia che non sta sotto i riflettori ma ha tanto, tantissimo da raccontare!

Entrerò presto nel dettaglio delle nostre due giornate e vi mostrerò tutto nel prossimo articolo che immagino sarà difficile da contenere in poche migliaia di parole (😅) ma nel frattempo ecco quali sono le 7 imperdibili esperienze che potreste vivere anche voi prenotando questo tour, che comprende visite private e guide professionali personali, sui Colli Parmensi nelle località di Sala Baganza, Calestano, Tre Rii, Torrechiara, Sasso e Cedogno!

7 COSE DA FARE SUI COLLI PARMENSI 


Prima di iniziare forse dovrei spiegare meglio quel titolo "Un lucchetto è NUNC ET SEMPER", così misterioso ed enigmatico! La seconda parte della frase sarà presto svelata, per quella relativa al lucchetto (o meglio, ai lucchetti) invece dovrete arrivare fino in fondo nella lettura! 😊

Scoprire la storia d'amore di Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini al Castello di Torrechiara


Questo meraviglioso castello, tra i più scenografici dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - tanto da essere stato il set di parecchi film tra cui Ladyhawke con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer - venne fatto costruire dal conte 

Pier Maria II Rossi in appena 12 anni (impresa che appare ancor oggi eccezionale, soprattutto in Italia) nel 1448, per controllare i suoi possedimenti e i domini appena conquistati in battaglia contro Piacenza. L'aspetto strategico non fu però il solo: il castello divenne sede della corte del nobile condottiere e il luogo d'incontro con Bianca Pellegrini, dama al servizio della duchessa Bianca Maria Visconti...

Castello di Torrechiara

Ambedue nobili e con un'educazione umanistica alle spalle, si conobbero alla corte viscontea di Milano e si innamorarono perdutamente. Nonostante fossero tutti e due sposati, lei con Melchiorre Arluno e lui con Antonia Torelli (che nel corso del matrimonio diede alla luce ben 11 figli) portarono avanti la loro relazione extra-coniugale senza troppo nasconderlo fino alla morte di Bianca. L'apoteosi del loro nido d'amore è la Camera peregrina d'Oro che il conte volle dedicare all'amata commissionando all’artista Benedetto Bembo gli affreschi che avrebbero raffigurato le fasi della loro storia. 

In una lunetta troviamo Pier Maria e Bianca all'interno di un baldacchino nel momento in cui il dardo di Cupido colpisce i due amanti condannandoli alla passione imperitura, mentre un'altra scena, che ricalca lo schema dell'amor cortese, ritrae lo scambio reciproco dei doni della fedeltà: la spada e l'alloro.

Castello di Torrechiara

La sala è completamente coperta da formelle che originariamente erano rivestite da foglie d'oro zecchino ed una di queste reca scolpita una lettera "M" in stile gotico, come l'iniziale del secondo nome di entrambi, in cui è intrecciato il motto latino "Nunc et Semper" (ora e per sempre). In una seconda formella è inciso il loro voto d'amore con due cuori e il motto "Digne et in eternum" (meritatamente e in eterno).

Un storia romantica, travolgente, meno tragica di altre come quella tra Paolo e Francesca e forse per questo meno nota. Qui però finisce la cronaca ed entra in campo la leggenda: si narra che l'amore tra Pier Maria e Bianca continui tuttora a pervadere le sale del castello, dove ogni notte di luna piena si aggira il fantasma del conte alla ricerca dell'amata ripetendo il motto "Nunc et semper".

Ammirare gli affreschi della Sala dell'Apoteosi e della Rocca Sanvitale a Sala Baganza


La Rocca Sanvitale a Sala Baganza era un'antica residenza di caccia e nel corso dei secoli ha visto avvicendarsi la famiglia Sanvitale (che vi rimase per oltre tre secoli e mezzo), i Farnese e i Borbone. A Giberto IV Sanvitale e soprattutto alla moglie Barbara Sanseverino si debbono gli affreschi della Sala dell'Eneide e della Sala di Ercole con le sue proverbiali fatiche oltre che la decorazione di altre sale tra cui il Gabinetto dei Busti e dei Cesari, la Sala della Fama e delle Capriate, con scene mitologiche e di caccia.

Rocca Sanvitale Sala Baganza

Nel periodo dei Farnese vennero apportate delle "modifiche" ad alcuni affreschi, coprendo le nudità dei putti e sostituendo alcune immagini pagane con icone cattoliche ma soprattutto il duca Antonio a dare il contributo più sostanzioso, trasformando la Rocca nella sua dimora e affidando al pittore fiorentino Sebastiano Galeotti, che all'epoca godeva di una fama internazionale, il compito di affrescare i soffitti di alcune sale e in particolare della Sala dell'Apoteosi, il padiglione privato del duca che si trova nella Cortaccia, l'antica corte all'esterno dell'edificio.

Sala Apoteosi Sala Baganza

Quest'ultima, recentemente restaurata dalla famiglia Merusi che ne è l'attuale proprietaria, è stata la prima tappa del nostro tour. Un fantastico inizio!

Di fronte alla bellezza della Sala dell'Apoteosi non si può che rimanere estasiati. Nella visita, che viene svolta insieme a una guida della Rocca, viene svelato il simbolismo e l'allegoria che raffigura ed esalta la casata dei Farnese, collocati tra gli dei dell'Olimpo (quando si dice l'autostima!) e in particolare il buon governo di Antonio!

Seguire le orme dei pellegrini fino alla Pieve romanica di Sasso 


La Pieve di Santa Maria Assunta meglio conosciuta come Pieve di Sasso (piccola frazione del comune di Neviano degli Arduini) non è visitabile al suo interno, a meno che non ci andiate quando viene, non frequentemente, officiata la messa. In realtà è piuttosto spoglia, come ci ha spiegato la guida che ci ha accompagnato fin qua... e allora perché arrivare fin quassù?
Il motivo è semplice, perché è un luogo veramente affascinante!

Pieve di Sasso

Costruita al termine dell'Alto Medioevo, poco dopo l'anno Mille, la Pieve era collocata lungo il percorso dei pellegrini che si dirigevano all'Abbazia di Linari nel comune di Barberino Tavarnelle (FI) in Toscana, e che qui si fermavano per una sosta o per trascorrere la notte.

Avete presente l'atmosfera medieval-fantasy di King Arthur o della popolarissima saga del Signore degli Anelli, per non citare ancora Ladyhawke? Vi sembrerà di esserci catapultati dentro. La chiesetta si trova su un'altura in mezzo al bosco, "fuori dalla civiltà".

Percorrendo un breve sentiero si arriva anche ad un fantastico punto panoramico!

Pieve di Sasso panorama

Passeggiare sotto i portici di Calestano e visitare il tartufo nero di Fragno


Il borgo di Calestano, Calistan per gli amici nel dialetto parmigiano, racchiude nel suo territorio un'eccellenza gastronomica che interesserà gli amanti della buona cucina: il tartufo nero!
A lui è dedicato il Museo del tartufo di Fragno, dal nome di una sua frazione, predisposto dalla Pro Loco nelle Vecchie Carceri. Lì potete scoprire le caratteristiche organolettiche del tartufo nero uncinato IGP, qual è il suo ambiente naturale, gli strumenti del mestiere utilizzati dai tartufai, ecc..

museo tartufo nero fragno calestano

Un prodotto di pregio valorizzato da oltre 3 decenni dalla Fiera nazionale del tartufo di Fragno e che da pochi anni trova spazio anche in questo piccolo museo.

Del nostro giro a Calestano vi parlerò nel prossimo articolo, intanto vi anticipo (anche perché l'ho spoilerato nel titolo qua sopra! 😀) che è l'unico paese dei Colli Parmensi ad essere dotato di un porticato! Carinissimo per giunta.

Calestano portici

Dormire nel borgo del Castello


Il castello di Torrechiara è meraviglioso e quando lo vedi spuntare da lontano, in posizione dominante sul paesaggio circostante, un brivido sale su per la pelle. Il paese di Torrechiara è ubicato poco più sotto, ma proprio dentro la cerchia delle sue mura c'è il delizioso borgo del castello!

In una delle due viuzze lastricate che separano le tre file di edifici in pietra si trova il B&B la Locanda del Castello, distante appena 50 metri dal portone del maniero quattrocentesco. 
Risvegliarsi in questo luogo da favola è stata una piacevolissima sensazione. Un'emozione stupenda, così come uscir fuori, alzare gli occhi al cielo e scorgere le torri.

Locanda del Castello Torrechiara

E della colazione con il prosciutto di Parma ne vogliamo parlare? 😅
Ok, la prossima volta, promesso.

Scovare il lucchetto più antico dell'unico museo al mondo a esso dedicato!


Avete mai pensato a quanti tipi di lucchetto esistono al mondo? 
Al Museo storico dei lucchetti di Cedogno, l'unico esistente nell'intero pianeta, è esposta la collezione di Vittorio Cavalli, frutto della passione e di ricerche che vanno avanti dal 1943! Il 98enne proprietario ed il figlio mostrano con orgoglio circa 10000 lucchetti (diecimila, sì, avete letto bene!) provenienti dall'Europa, dall'Asia, dall'Africa, di ogni forma e funzionamento!

Museo storico lucchetto Cedogno

I più vecchi risalgono al XIV° secolo, sta a voi riuscire a individuare il più datato! Sarà iraniano? Russo? O Italiano?...
Ce ne sono alcuni a forma di animale, altri con serrature a combinazione, a tamburo dentato, a segreto svitabile (alcuni sono davvero dei rompicapi! Senza la chiave o la combinazione un lucchetto è davvero "Nunc et Semper" 😂) o a molla trasversale, i più diffusi.

Assaporare i sapori tipici del territorio


Se Parma è la capitale gastronomica dell'Italia un motivo ci sarà: prosciutto crudo di Langhirano stagionato a 30 mesi, culatello, formaggio parmigiano, salame di Felino... potrei andare ancora avanti con le prelibatezze che abbiamo mangiato nel nostro weekend alla Salumeria Merusi 1876 di Sala Baganza, alle mitiche Cantine Carra di Casatico o al ristorante Mulino Casa di Sforza a Basilicanuova.

Salumeria Merusi 1876

E come non citare i tortelli alle erbette, alla zucca o a base di patata, la torta fritta o il sidro e l'idromele (😋) ricavati dalle mele della Val Baganza e Val Parma dell'azienda agricola Tre Rii!?!? 
Ci sarà modo di approfondire anche questo argomento 😊.

Piatti tipici colli parmensi

Vi aspetto nel prossimo articolo dedicato al tour "Un lucchetto è Nunc et Semper"

Post in collaborazione con l'Associazione Italiana Travel Blogger e Trame d'Italia.

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